Per favore facci sapere cosa ne pensi, qualsiasi commento sarà molto gradito.
Grazie! Il tuo messaggio è stato ricevuto!
Oops! Qualcosa è andato storto nel compilare la scheda.
E' il cuore pulsante di Scala che cadenza la vita dell'intera comunità. La Cattedrale, che risale all' XI sec., ha subito diverse trasformazioni, passando dal romanico-gotico fino al rococò settecentesco. Al suo interno sono custoditi tesori di arte e segreti nascosti, ancora oggi oggetto di studio.
La facciata del Duomo al tramonto. Le sue dimensioni ed il massiccio campanile, imponenti rispetto all'intera piazza, testimoniano il ruolo di rilievo che il paese ebbe nel passato.
Alla bruna facciata fa da contrasto il bianco degli stucchi all'interno. Lo stile è semplice e rigoroso, uno dei più eleganti esempi di rococò in Italia.
Le bianche pareti esaltano per contrasto le tele al soffitto che, coloratissime, ritraggono le opere di San Lorenzo. Delicate conchiglie e vasi di fiori danno spicco alle scene ricche di colori e personaggi.
All'ingresso della navata centrale sono presenti due acquasantiere composte di pezzi di varia epoca. Quella di sinistra è la più interessante: sul fusto una graticola con una foglia di palma di gusto barocco; al centro della vasca, di epoca romanica, una piccola scultura di rana.
Il transetto, particolare del pavimento maiolicato. Angioletti e decorazioni floreali incorniciano la graticola, lo strumento simbolo del martirio di San Lorenzo.
Realizzato in marmo dipinto azzurro e oro, occupa l'abside destro della Cattedrale. L'opera, di gusto rinascimentale, rappresenta una rarità in tutta la Costiera Amalfitana. Dietro un robusto cancello lo scaffale a nove nicchie accoglie altrettante statue di santi. Ognuna, realizzata in legno dipinto, custodisce in petto una reliquia del santo che raffigura.
Nei secoli Scala ha visto splendori e rovine. Gli oggetti preziosi custoditi nel Duomo risalgono soprattutto al Medioevo, epoca di massimo sviluppo commerciale e culturale della città nel contesto del ducato di Amalfi. Nelle botteghe fiorì un'arte orafa di influenza bizantina e soprattutto araba. Il declino sociale ed economico di Scala è legato a quello dell'intero territorio amalfitano; esso fu influenzato dalla ventennale Guerra del Vespro (1282-1302), che causò pestilenze, carestie e spopolamento.
Nel Duomo è conservato uno dei più antichi di tutta la Costiera Amalfitana secondo solo a quello di Amalfi. Nella religione cristiana il calice è il recipiente sacro più importante. Risalente al XIV sec. è realizzato in argento di raffinatissima fattura napoletana.
Le cattedrali di Scala ed Amalfi custodiscono due copricapi vescovili di raro valore, le mitre. Quella di Scala fu donata da Carlo I d'Angiò per festeggiare la vittoria conseguita sui Saraceni nel 1270, proprio il giorno di San Lorenzo.
E' un Cristo in legno dipinto conservato nella Cripta del Paradiso. Risalente alla seconda metà del XIII sec., appartiene ad un trittico di gusto gotico che rappresenta la deposizione dalla croce. Un recente restauro ha ripristinato l' originaria brillantezza dei suoi colori. "Il Signore di Scala" è da secoli talmente amato che ha fatto della Cripta il Santuario più venerato della Diocesi Amalfitana.
Deve il nome alla grande quantità di ossa umane che vi furono rinvenute. Casualmente scoperta nel 1958, è posta a metà altezza tra il Duomo e la Cripta del Paradiso. Di recente è stata riaperta al pubblico; oggi ospita eventi di carattere artistico e culturale.
E’ l’unico esempio di architettura in stile gotico presente in Costiera Amalfitana. Restaurato nel 1863, è un ambiente ben diverso dalle cripte interrate e buie: con le volte a crociera che raggiungono i dieci metri di altezza, la Cripta del Paradiso si presenta festosa ed inondata di luce. Elementi di rilievo sono l'altare centrale che accoglie la deposizione con il bellissimo Cristo ligneo ed il monumento sepolcrale di Marinella Rufolo.
Su lato nord della Cripta è presente un imponente monumento funerario, è in stile gotico con guglie che raggiungono le volte. Secondo la letteratura locale il sepolcro avrebbe ospitato le spoglie di Marinella Rufolo.
E' ancora forte nella memoria degli Scalesi la storia trecentesca dell'amore senza tempo di Antonio Coppola e Marinella Rufolo. Il matrimonio, svoltosi nel Duomo, fu organizzato per appianare questioni di potere tra le influenti ed opposte famiglie dei due giovani: i Coppola di Scala ed i Rufolo di Ravello. Ma ciò che era nato solo come un affare politico si trasformò in vero amore. Antonio e il figlio vennero uccisi in un agguato da sicari e Marinella, fedele al marito, si chiuse in un addolorato silenzio sino alla morte che arrivò qualche anno dopo.